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Blogoclasse. Esaminando HTML, codici, linguaggi…

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Riprendo la lettura dei post e commenti inerenti al codice, all’HTML e all’editor con l’intento di ripercorrere la strada fino ad ora battuta, ma soprattutto per rispondere a un bisogno di continuità che non sempre riesco ad ottenere.

Riconosco che la possibilità d’arrivare a conoscere le caratteristiche e le potenzialità del “testo-codice” attraverso le parole e le indicazioni di un docente che stimo e sento affine, mi ha stimolato e persuaso a iscrivermi a questo (per)corso, avendo la certezza che con la persona giusta la diffidenza e l’alone di estraneità che circonda i codici informatici sarebbero stati neutralizzati.

Ora che attraverso prove e osservazioni mi sto addentrando in questo mondo, mi sento rinfrancata per la scelta che mi ha condotto ad assecondare quell’intuizione.

Svolgo gli esercizi e assaporo le prime scoperte: come trovare il codice sorgente di una pagina web, formattare il testo, inserire collegamenti, immagini e video con una consapevolezza che va al di là della semplice conoscenza delle procedure.

Intravedo nelle parole di Andreas

…sono influenzato dall’abitudine ad usare sistemi aperti, nei quali, se se ne ha necessità, si può determinare tutto, fino in fondo.

quello che già in parte è, ma che desidero sia sempre più, il mio obiettivo di essere in rete e vivere il web.

Decido di tenere traccia dei linguaggi di programmazione elencati ne Il codice mutante testimoni delle mutazioni di codice, realizzando una word cloud con wordle.

Scrivendo, ora so con maggiore cognizione che CSS, Javascript e XLM sono linguaggi. In merito a quest’ultimo ricordo di averlo incontrato quando imparai a usare Reload, un editor che consente di creare pacchetti comprensivi di contenuto e metadati e che permette inoltre  di visualizzare in anteprima i pacchetti di contenuto.

Scarico Notepad++, un editor di codice sorgente libero. Lo provo caricando sull’editor un file HTML che avevo salvato;

noto che usa dei colori per differenziare i diversi elementi; ne esploro la barra menù fermandomi alla voce Linguaggio: si apre un menù a tendina con l’elenco dei vari linguaggi, comprendo allora che è in grado di riconoscere diversi tipi di codici. Ma li può anche scrivere/riprodurre?

Apro poi  i due file english.xml e italian.xml e li esploro.

Il confronto, unitamente alle spiegazioni del docente, mi aiutano a capire l’importanza del codice XML: «è il veicolo che trasporta informazione strutturata in Internet in modo che possa essere decodificata da chiunque.»

Con lo stesso editor scrivo un file e lo salvo con estensione txt. Noto che il documento di testo ha una dimensione di 1 kb; lo stesso documento di testo salvato con estensione odt ha una dimensione di 9 kb.

Sorgono domande:

  • come posso determinare la lunghezza dell’uno e dell’altro documento? Contando i rispettivi caratteri?

  • È pensabile che un’estensione/lunghezza inferiore corrisponda a un consumo inferiore (di cosa? spazio?) e sia quindi più ecocompatibile?

Apprendo dell’esistenza di un altro editor di testo libero: Vim, anche se per il momento non penso di usare, lo evidenzio.

Osservo che le finestre (immagini) che esemplificano le caratteristiche del codice XMLdel post del docente,  sono costruite con SyntaxHighighter, una breve ricerca mi permette di capire che è un evidenziatore della sintassi.

Così incontro un altro mondo.

Ho già avuto modo di sperimentare l’esportazione di un blog, quello privato che condivido con la mia compagna di banco delle superiori e che abbiamo deciso di aprire per poterci confrontare e insieme rifletteresu argomenti che decidiamo di volta in volta e che poi commentiamo, visto che siamo residenti in luoghi diversi e lontani più di 30Km.

Un’altra domanda: è possibile salvare il blog esportato convertendolo in formato pdf?


Archiviato in:Blogoclasse, Lifelong Learning

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